Così, in un sabato
sera freddo e piovoso in cui non mi sarei scollata dal piumone nemmeno in caso
d incendio o terremoto, ho finito anche questo romanzo.
Sinceramente non ci
sono proprio paragoni con Le ossa della principessa, dove la storia non mi ha
preso per niente; finalmente questo nuovo giallo, ambientato in un teatro, mi
ha incuriosita e ho anche indovinato una parte della verità! Se dobbiamo essere
puntigliosi, avrei tolto un paio di personaggi di contorno, ma va benissimo lo
stesso. Ah e poi la nonnina? Evidentemente nei primi due libri non era messa in
conto, ho capito solo che prima stava con una badante, perciò non era inclusa
nel prezzo. Sicuramente mi ha colpito il finale, che per la prima volta non è
raccontato da Alice, e che lascia tutti i personaggi all'oscuro di parte della
verità, ma non noi lettori.
Ovviamente non
potrei essere più soddisfatta della piega presa dalla situazione sentimentale
di Alice e mi rivedo in lei nei pensieri riguardo Sergio…spesso mi sono resa
conto che sarebbe stato tutto più semplice ricambiare il pretendente
"bravo ragazzo" di turno, ma le cose semplici non ci piacciono, no,
dobbiamo sempre incasinarci la vita con tutti i Claudio stronzi e bastardi che
incontriamo e io, in particolare, sembro avere un certo tropismo verso le persone mentalmente instabili; ma questa è
un'altra storia, che non verrà raccontata mai (per vostra fortuna). Insomma,
Alice in questo romanzo si è data molto da fare (in tutti i sensi eheh!) e
certe scene ci hanno dato molta soddisfazione, le aspettavamo da tanto! Ma le
desideravamo come si desidera una cosa che sappiamo essere sbagliata e mi sono
rispecchiata in lei per certe scelte e certi rimorsi…e per le sue prese di
coscienza. Ma noi siamo così, dobbiamo sbatterci la testa, altrimenti non siamo
soddisfatte.
Consigliato?
Assolutamente sì, voto: 8. Ovviamente aspetto con ansia il prossimo romanzo,
perché di certo le avventure di "Elis" non sono finite qui e sono
anche molto orgogliosa dell'autrice, veramente, brava Alessia!
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