Scrivo ascoltando This land is mine, di Dido.
Non avendo molto tempo per leggere, volevo un libro breve e, scegliendolo dalla copertina, non ho sbagliato!
Immagine via Leggo e rileggo (il cane non era compreso nel prezzo, nel mio caso!)
Comincio dicendo che Ellen Foster mi è piaciuto: a fine giornata, anzi in ogni momento della giornata, non vedevo l'ora di riaprire il libro e leggere il seguito. Credo di averci impiegato tre giorni.
La narrazione è veramente accattivante, Kaye Gibbons (che conoscevo già grazie a L'amuleto della felicità) ti porta in un tempo non troppo definito, in una famiglia fuori dagli schemi, in una città senza nome in cui non puoi fare a meno di tornare. La protagonista ha 10 anni, ma credo che la voce narrante racconti la storia molto tempo dopo, da adulta. La lettura è piacevole e scorrevole, però l'intreccio non è particolarmente complesso, ed Ellen è troppo matura per la sua età. Magari è solo la traduzione in italiano a rendere il linguaggio e quindi il pensiero di Ellen troppo maturi per una bimbetta, chissà! Ho sorriso moltissimo, nonostante la vita della piccola sia un completo disastro e lei debba sopportare un'esistenza di solitudine e squallore; la vicenda è affrontata con schiettezza, senza mai una parola di resa o un momento di sconforto ed è impossibile non innamorarsi di Ellen e non sperare il meglio per lei!
Io mi auguro che dopo l'ultima pagina, Ellen sia cresciuta felicemente e abbia trovato la serenità che non ha mai avuto: sarà il tipo di donna che trova sempre la felicità e la forza solo in se stessa e che non si piangerà mai addosso, aspettando di essere salvata. Insomma, una lettura leggera ma non troppo: consigliato!
Voto: 7/10
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